Cop di Casa

Quando si varca la soglia della valle di Breguzzo si entra in una dimensione incantata. Le cime, ben visibili dalla partenza sembrano un richiamo di sirene, quel grande lenzuolo bianco che a semicerchio ammanta la valle è un richiamo irresistibile. I suoi dossi infiniti, i muri e le vallette si susseguono come le dune di un deserto accecante. La traccia che si disegna nella neve è una geometria formidabile per bellezza e precisione, ardita e silenziosa si inerpica fino nel cuore della valle.
A batter traccia siamo solo io e Marco, ci alterniamo faticosamente ma gioiosamente in questo compito autoassegnatoci oggi. Potevamo sì seguire le orme del buon Dario che, da solo e di gran lena batte la traccia al Cop di Breguzzo, ma a noi piace l’idea di essere soli e privilegiati in questo paradiso. Nell’attraversamento del canale durante una inversione mi si stacca lo sci che parte per la tangente , si infila nel canale , salta la cascata di ghiaccio e finisce giù al Redont 300 metri sotto…fine della gita? No, mi scoccia troppo; metto i ramponi e sfilo la picozzina di plastica, scendo fino alla strettoia della cascata e scendo 6 metri di moccolo ghiacciato verticale. Eccolo lì il mio sci! Maledetto adesso ti sistemo io..Abbiamo perso più di un’ora a causa di questo inconveniente ma ora siamo di nuovo in marcia.