Rifugio Giovanni Gnifetti

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Rifugio Giovanni Gnifetti

Un pò di storia:

Il rifugio è situato sullo sperone roccioso che separa il gh. di Garstelet da quello del Lys, in posizione aperta e panoramica.

La prima capanna fu costruita nel 1876 dalla guida -albergatore Giuseppe Gugliermina di Alagna V., per conto della sezione di Varallo.Le dimensioni: 2,87 m di lunghezza, 1,95 di profondità, 1,67 m di altezza utile e 2,09 al culmine. Il materiale usato: 83 assicelle, 14 travicelli e una panchetta. La spesa: 738 £ e 40 centesimi. Durante la sua costruzione, fu chiamata “la Baracca del Monte Rosa” dal suo costruttore sen.ing Perazzi.Venne però subito dopo indicata come capanna ed ebbe due nomi “capanna Madre” e ” Cap. del Monte Rosa”; dal 15/10/1876 si chiamò “capanna Giovanni Gnifetti” in onore del primo salitore della Signalkuppe.capanna Gnifetti oggi retro

Dopo il restauro del 1880, se ne costruì una seconda nel 1886 dietro la precedente, di 6x3x2,50 m di altezza, suddivisa in 2 camere per 20 persone.

Altro importante ampliamento quello del 1896 che si affiancò a quello di 10 anni successivo., il considerevole afflusso di alpinisti e guide rese necessario l’insediamento di un custode, la guida Gilardi di Alagna. Superata la soglia del nuovo secolo il direttivo della sezione di Varallo, ritrovandosi nuovamente alle prese con i problemi di spazio, approvò un nuovo progetto di ampliamento. Una squadra di operai lavorò per un mese alo sbancamento della roccia per ricavare un ripiano atto a contenere il nuovo fabbricato, ad Alagna intanto,la Ditta Carestia preparava la nuova capanna, sempre in legno, che risultò terminata alla fine del 1906. Il 6/9/1907 il nuovo rifugio, ora in opera, venne inaugurato dal presidente del Cai Antonio Grober, in occasione del 38° Congresso del Cai. Due piani, alt. 5,40m, lungh. 9m e largh. 5,50m, era situato a ponente della parte vecchia. Le dimensioni erano oramai quelle di un piccolo albergo, nel quale erano compresi un dormitorio per le signore e una piccola camera oscura per fotografi. Capacità: 60 posti. Spesa: 17.000 £. Il 20/7/1910, fu inaugurata la linea telefonica che collegava Alagna con la Capanna Margherita, attraverso l’Oservatorio Mosso al Col d’Olen e il Rif.Gnifetti.

Un nuovo ampliamento, finito nel 1931, consistè nella sopraelevazione della parte centrale del fabbricato per portarlo al livello del tetto dell’ingrandimento del 1907, per una lungh. di 6,20 m. Si ricavarono altri 36 posti, che portarono la capacità complessiva a 100. Allo scoppio della guerra, nel 1940, la Gnifetti si trovò ancora una volta in fase di ampliamento (iniziato nel 1937). Nel 1941 i lavori continuarono : fu demolita la prima capanna del 1876 per far posto al muraglione di sostegno dell’intero edificio. Due anni dopo i lavori non erano ancora terminati. I materiali introvabili e le vicende belliche, obbligavano alla sospensione dei lavori. Terminato il conflitto, ai dirigenti del Cai Varallo si presentò un ben misero spettacolo, la prima volta che salirono al rifugio nel 1945: ghiaccio un pò dappertutto, infissi rovinati, materassi coperte e suppellettili marciti.

Iniziarono i lavori di ripristino. Nel 1950 un generatore portò l’energia elettrica e nel 1962 s’attivò il servizio tefonico a mezzo ponte radio. Il 1965 va ricordato come un’altro momento importante per il il rifugio Gnifetti ai primi del 900versante valsesiano del M.Rosa: entrò in attività la funivia di P.Indren, facendo aumentare vertiginosamente il numero dei visitatori del rifugio. La celebrazione del centenario della sezione di Varallo, fondata il 16/6/1867 coincise coon l’inaugurazione, avvenuta il 9-10 settembre, dell’imponente rifacimento della capanna progettato dal geom. Carlo Milone e realizzato dalla Ditta Agostino Negra di Piode.

L’ultimo ampliamento, il settimo, è del 1981: sono stati spostati i locali dei servizi igienici sul lato Ovest della costruzione, con lo scopo di ricavare, nel corpo della stessa, due vasti dormitori comuni sul tavolato, della capacità di una cinquantina di posti. Dal 1989 sono stati messi in opera gli impianti termici solari per la fusione della neve e la produzione di acqua calda per impieghi sanitari; detta produzione, compatibilmente con le condizioni atmosferiche, può superare i 100 litri giornalieri. Si può ben dire che la storia di questo rifugio, s’identifica con la storia stessa della benemerita Sez.CAI Varallo.

Il rifugio, frequentatissimo, è dedicato a G.Gnifetti, parroco di Alagna, che il 9/8/1842 raggiunse per primo la vetta della Signalkuppe. Punto di partenza per un buon numero di “4000” fra i più facili delle Alpi: Piramide Vincent, Balmenhorn, Corno Nero, Ludwigshoe, Le Punte Parrot, Gnifetti e Zumstein, oltre al Liskammo e la Punta Dufur, ben più impegnativi.

Fonte: Giulio Berruto-Cervino-Matterhorn e Monte Rosa – istituto geografico centrale- Torino

Il sito internet del rifugi del Monte Rosa.

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