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ATTENZIONE!! la via è stata recentemente ri-attrezzata con soste a spit e catene. sia la lunghezza dei tiri che la posizione delle soste potrebbe essere cambiata rispetto alla presente relazione. I chiodi presenti in via dovrebbero essere rimasti i medesimi-Appena possibile pubblicherò una relazione aggiornata.

Già ci avevamo provato la settimana prima, con i primi tre tiri della via, ma la grandine e la pioggia ci aveva fatto battere in ritirata.

Dopo quella esperienza comunque avevamo capito lo stato di totale abbandono della via; niente soste, pochi o nessun chiodo di passaggio. Da qui l’idea di riattrezzare la via in modo da renderla più fruibile per future ripetizioni. I fratelli Longo ci scuseranno se abbiamo apportato piccolissime varianti al loro itinerario originale, penso che in fondo, dall’aldilà ci strizzino l’occhio compiaciuti. Sicuramente il lungo avvicinamento e l’esposizione ne fanno una via per appassionati, noi essendo appunto tali partiamo per l’ennesima volta da Carona per il passo di Valsecca leggeri quanto basta ma pur sempre troppo carichi per la nostra schiena.

La via è stata riattrezzata con tutte le soste a chiodi e cordoni con maillon per la calata in doppia fino alla s4, i tiri sono stati integrati da alcuni chiodi e cordoni, la sosta della tasca (s1)spostata sopra i massi della caverna per rendere il tiro omogeneo con s2 in caso di problemi. Il tiro della s3 invece di passare nel canale -camino originale ( faticoso e non proteggibile) si  aggira sulla sinistra obliquando con due chiodi  ben piantati.

RELAZIONE

Da Carona prendere la mulattiera che porta al Rif.Calvi passando per la diga del lago di Fregabolgia. seguire le indicazioni per il rifugio Brunone-passo Valsecca  ( da Carona 3,30/ 4 ore). Dal passo scendere verso l’evidente spigolo nord, aggirarlo di poco fino a  raggiungere la base dell’evidente fessura camino appena a destra dello spigolo nord il primo che si incontra con andamento da destra a sinistra .(Ometto di Sassi e cordone nel canale)

Risalire il la fessura camino fino al suo termine, di fronte ad una specie di grotta (Buca da lettere) originatasi da due grossi massi incastrati sopra ad un’enorme lama staccata. Raggiunto l’ingresso della grotta non entrarvi ma risalire il suo fianco sinistro (guardando la grotta) verso un chiodo con cordone posto poco sopra, poi in breve alla S1. 40mt 4+ due chiodi nel camino, uno sopra il camino e sosta su 3 chiodi con anello di calata. (la via originale entra nella grotta e ne esce sul lato opposto. Abbiamo optato per questa soluzione per rendere fruibile la sosta per  eventuali calate.

IL CHIODO CON CORDINO SOPRA LA GROTTA

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Dalla S1 salire dritti per 3/4mt, poi piegare a destra verso un diedro fessurato (chiodo con fettuccia), risalire il diedro fino ad S2 (sosta su due chiodi con anello di calata). 40mt 4+ 2 chiodi con possibilità di integrazione con protezioni veloci.
Dalla S2 proseguire dritti nel diedro per circa 3 metri, poi portarsi sul suo fianco sinistro e risalire in piena parete puntando allo spigolo soprastante ( foto 1 e 2). raggiunto lo spigolo, seguirlo fino al suo termine ad una cengia incassata dove si trova la S3. (40mt  V,° due chiodi e sosta su due chiodi con anello di calata)

FOTO 1 LA VARIANTE S2

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FOTO 2

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Ora il tiro chiave :Dalla S3 salire all’evidente chiodo soprastante salendo leggermente a sinistra, riportarsi poi nuovamente a destra nella fessura fino fino ad un altro chiodo Da qui incrociare una stretta cengia a sinistra Seguire la cengia per tutta la sua lunghezza( 15 metri circa) fino a raggiungere lo spigolo (fin qui 2 chiodi nella fessura e 3 sul traverso). Da  qui è ancora possibile una ritirata in corda doppia scendendo direttamente alla cengia incassata dalla S4, poi seguendo a ritroso il percorso di salita.
Raggiunto lo spigolo (chiodo appena oltre il filo), risalirlo direttamente (2 chiodi) fino alla S4 poco sopra. 35mt V°, Sosta su 2 chiodi e spuntone.
Dalla S4 salire obliquando a sinistra fino ad aggirare un tetto sul suo lato sinistro, puntare verso l’evidente torrione sulla sinistra e risalirlo fino al suo termine giungendo alla S5. 45mt 4+ (due chiodi, sosta su due chiodi in prossimità di 3 ometti di pietra).
Salire diritti dalla S5 verso una placca appoggiata ( foto 3), superarla salendo sempre dritti senza via obbligata fino a raggiungere S6. 55mt IV. (Sosta su 1 chiodo con possibilità di integrazione.)

FOTO 3 LA PLACCA APPOGGIATA

Longo.005
Raggiungere ora la cresta, direttamente proseguendo sopra la sosta o in alternativa obliquando a sinistra con roccia migliore.
Raggiunta la cresta risalirla verso sinistra giungendo brevemente su un’anticima dalla quale si scende a destra a un intaglio e da qui in breve alla croce di vetta.

Discesa: seguendo evidenti ometti seguire la cresta est (direzione diametralmente opposta a quella dalla quale siete arrivati) seguirla sempre sul filo fino a incrociare i bolli rossi del segnavia 255 che, virando ora decisamente a sinistra senza perdere quota eccessivamente riporta al passo di Valsecca ( 1 ora dalla vetta)

FOTO 4 LA DISCESA

discesa


 

Il video realizzato dal mio socio Claudio Capitanio:

Segue la relazione che potete scaricare qui sotto.

Longo Poris

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Qui sotto la foto dell’itinerario in alta definizione:


Qualche foto:

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