Pizzo Campaggio

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Un “must” tipicamente valtellinese in una versione “abbreviata” di questa gita che parte da San Salvatore ,quindi molto più in alto del solito vista la mancanza di neve e la strada sgombera.

Ambiente very orobico e polvere a go-go

 

  • Zona: Media Valtellina
  • Tipo: Sci alpinismo
  • Sigla: E-129
  • Periodo consigliato: inverno
  • Tempo di percorrenza: 4 – 5 ore
  • Partenza: Località Cantone di Albosaggia 990 m, raggiungibile da Sondrio dirigendosi verso Albosaggia centro e San Salvatore (7 km da Albosaggia). Mezzi 4×4 o catene a bordo raccomandati.
  • Esposizione: Nord-ovest
  • Dislivello: 1500 m
  • Attrezzatura: Piccozza e ramponi per la vetta
  • Difficoltà: BSA (Buon sciatore alpinista)
  • Guide e carte: Miotti G. e Selvetti C.: “282 itinerari di scialpinismo fra alto Lario ed Engadina” – Guide dalle Guide 1998; Vannuccini M. “Guida al Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi” – Lyasis Edizioni 2002; IGM 1:50.000 f. 056 “Sondrio”; Carta Kompass 1:50.000 n° 104 “Foppolo Valle Seriana”

 

Percorso

Da Cantone 990 m (con innevamento abbondante ci si arresta generalmente un po’ prima, intorno ai 900 m, mentre quando la coltre è scarsa si sale fino al parcheggio di Nembro 1070 m) si prosegue lungo la strada con alcuni tornanti prima di affrontare la ripida rampa nel bosco che porta agli spaziosi prati di San Salvatore 1311 m.
Sfiorata l’antica chiesa si risalgono i prati raggiungendone il margine superiore destro (sud est) per poi imboccare una valletta di grossi, radi larici alternati a belle radure che culmina sulla soglia del piccolo Lago della Casera 1920 m.
Costeggiate le baite suggestivamente ricoperte da molti strati di neve si punta a sud a risalire un avvallamento poco marcato e una successione di piccoli dossi e conche che culminano su di un ripiano (quota 2279 m su IGM) in vista dell’imponente piramide del Pizzo Campaggio.
A sinistra (Nord) del Campaggio, è facilmente individuabile, quale punto più basso dello spartiacque e caratterizzata da un masso posto in verticale, la Bocchetta del Campaggino 2401 m. Nel raggiungere la bocchetta, lungo il ripido pendio che la precede, non esiste una traccia più sicura delle altre ed è subito chiaro che è questo il tratto più delicato dell’intera ascensione, a volte “carico” di neve soffiata dal versante opposto.
La maggior parte degli escursionisti si accontenta della parte sciistica della gita, arrestandosi alla selletta (o alla sua base quando il pendio non dia affidamento). Per proseguire fino alla vetta del Pizzo Campaggio 2502 m, lungo la cresta finale, sono consigliabili ramponi e piccozza. Alcuni passaggi facili ma un poco esposti su roccette innevate nonché alcune cornici generalmente protese verso destra (ovest) vengono semplificati passando di poco sul versante della Val Venina.
La discesa si volge per il medesimo percorso; alcune brevi varianti “polverose” (ma delle quali bisogna valutare la stabilità) sono possibili, dai dossi della quota 2279 m, tenendosi un po’ più a destra della traccia di salita puntando direttamente sul Lago della Casera.


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