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Osservatorio sulla vetta del Monte Bianco – un poco di storia

Gli ultimi anni del secolo vedono una crescita sempre più veloce del turismo in fondovalle (e in particolare a Chamonix e a Courmayeur)  e al tempo stesso l’arrivo di una nuova generazione ti scienziati, dotati di strumenti e tecnologie rispetto ai quali I barometri e i termometri di Horace-Benèdìct-de Saussure sembrano reliquie di una lontana preistoria. Primo ad agire è l’astronomo parigino Vallot, protagonista nel 1887 di un soggiorno in tenda durato tre giorni sulla vetta del Bianco.

Nel 1890 Vallot fa costruire l’osservatorio che prenderà il suo nome a 4309 m di quota, sulle rocce della affilata cresta delle Bosses. La costruzione comprende otto locali ed è riservata ai ricercatori e alle loro Guide. Il comune di Chamonix , proprietario del terreno, si oppone a lungo al progetto e dà il suo benestare solo quando Vallot si impegna, naturalmente a sue spese, a realizzare nella zona anche un rifugio aperto a tutti gli alpinisti.

Da allora, nonostante le condizioni spesso disastrose dell’interno, la capanna Vallot è uno dei punti di riferimento più conosciuti del massiccio. Vi sostano per qualche minuto gran parte degli aspiranti alla vetta per la via normale.

osservatorio-Janssen

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La competizione tra gli scienziati è ormai aperta nel settembre 1890 mentre i lavori dell’osservatorio Vallot volgono alla conclusione, il dottor Jules Cesar Janssen, presidente dell’Accademia francese delle scienze, lancia un autentico proclama: “credo che sia della massima importanza per l’astronomia, la fisica e la meteorologia  che un osservatorio venga costruito sulla vetta del Monte Bianco. Le difficoltà sono autentiche, ma possono essere superate”. Nei mesi che seguono il progetto, messo a punto da Gustave Eiffel progettista dell’omonima torre, riceve l’adesione e finanziamenti di personaggi come il principe Rolando Bonaparte e il Barone Alphonse de Rothschild .

Nell’estate 1891, un’equipe  di operai e di guide scava un tunnel lungo 30 m e inclinato a 45° sulla vetta, senza incontrare rocce cui appoggiare le fondamenta. L’osservatorio viene installato ugualmente, con fondamenta del ghiaccio, nel corso dell’estate successiva.

Nel 1894 arrivano finalmente gli strumenti, e tra questi il termometro che registra nell’inverno successivo, la celebre temperatura di 45,4° sotto zero.

Tra gli aspetti più tipici dell’impresa sono senz’altro le tre ascensioni alla cima compiute dal dottor Janssen  trainato su una slitta da una comitiva di guide e portatori. Anche il promotore, nel discorso inaugurale, deve comunque ammettere che “nonostante le minuziose precauzioni che abbiamo preso, rimane uno componente di incertezza sui risultati”  

È fin troppo facile profeta. Inclinato e deformato dai movimenti della calotta sommitale del Bianco verrà completamente inghiottito dal ghiaccio nel corso del 1909.

Costruita nel 1891 sulla vetta del Monte Bianco, questa modesta capanna soprannominata” l’Édicule” precede di tre anni l ‘Osservatorio Janssen e ospita nell’estate del 1894 gli operai addetti alla costruzione dell’edificio più grande.La fotografia ha un autore d’eccezione Edward Whymper.

A lato a destra in un disegno dell’epoca l’Osservatorio  che Janssen fece costruire sulla vetta del Bianco, va annoverata tra le mprese più singolari degli ultimi anni del secolo.Completata nel 1894, la costruzione verrà inghiottita dal ghiaccio nel 1909.

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