Kitzkogel (Beil Spitze)

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Kitzkogel( Beil Spitze)
Doveva essere la Cima di Malavalle..invece è stata una mezza gita.
Volendo guardare il famoso bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto si è certamente spinti al mezzo pieno quando si hà da rimpiangere qualche cosa, quindi, come se fosse una sorta di autoconvincimento dettato da ragioni che vanno ben oltre la nostra volontà ci convinciamo che il bicchiere in fondo è mezzo pieno.
Già le aspettative nelle gite primaverili sono di un certo tipo; con ritorni all’auto quasi sfatti ma proporzionalmente soddisfatti per quanto realizzato, con gli occhi pieni della giornata vissuta in mezzo alle montagne.
Ma già la sera prima,percorrendo la bellissima val Passiria ci rendiamo conto che le cose potrebbero esssere diverse, iniziando da un vento teso e fastidioso che non smette di soffiare per tutta la notte.
Anche quando alle cinque ci catapultiamo fuori dal nostro improvvisato bivacco sul furgone , lui è lì a farci presente che forse oggi le cose non sono esattamente come vorremmo che fossero.
Ma c’erano già i presupposti di questa Waterloo..la stagione da queste parti sembra finita.
La poca neve presente su certe esposizioni rende impraticabili alcune gite notoriamente fattibili fino a maggio.
Arrivati a Malga Tumulo infatti non ci resta che constatare il misfatto di un inverno molto avaro di precipitazioni
E’ vero, potremmo prendere un giro più largo a a destra inseguendo la neve nei vallone più  riparato, ma questo allungherebbe ulteriormente una gita già molto lunga.
A stò punto giriamo gli sci oltre il ponticello e puntiamo alla Langes Tal dove,  un vallone slavinato con una traccia  impercettibile sale fino alla confluenza di due valli, continuiamo a sinistra seguendo il naturale percorso della valle che ora ,dopo alcuni ripidi risalti compie un giro destrorso fino a una zona pianeggiante.
Da qui si vede la vetta con a sinistra la forcella con il bel vallone di accesso.
Su quasi tutto il percorso abbiamo usato i rampanti su una neve a sorpresa durissima.
Io riesco ada arrivare in vetta sci ai piedi e lì posso vedere la seconda parte del percorso che avremmo dovuto fare dopo il superamento dell’intaglio della Windach Scharte.Individuo anche il Siegerland Hutte e il percorso da fare fino in cresta.
Piuttosto desolante.Anche questo versante è messo male.
In fondo mi dico, abbiamo fatto bene a ripiegare qui.
Intanto i compari si trastullano con ramponi e picozze; me ne stò qui nell’attesa cercando di identificare cime e valli.
Ma son posti a me quasi sconosciuti e, la mia carta Kompass finisce proprio dove inizia la mia curiosità.
Ce la prendiamo con calma, la neve è ancora dura, sono solo le nove.
La discesa è veramente bella.Io parto dalla vetta e ,seguendo lo spallone che da questa parte ripido, mi calo sulla paretina finale.
Mi fermo al sole aspettando i compagni e un pò rimuginando sulla stagione.
E giù a capofitto su neve che fà tremare i quadricipiti a ogni curva!
Poi finalmente remolla un attimo e la sciata diventa ancora più divertente.
Senza grandi patemi siamo al parcheggio.
Doverosa sosta strada facendo per consumare in una panchina strategica il rimanente delle cibarie e birre.
Ma in bocca resta un retrogusto amarognolo.

 

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